"Meno del 30% dei cittadini colpiti dal Terremoto del maggio 2012 ha avviato le pratiche per
la ristrutturazione della propria abitazione", e ora il M5s - riprendendo una problematica
sollevata dalla Gazzetta di Modena - chiede al governo di intervenire per spostare in avanti
di un anno la data ultima per la prenotazione, fissata dalla regione al
31 gennaio 2014. Chi per quel
giorno non avrà compilato la
domanda di prenotazione, che
prelude alla pratica vera e propria,
infatti, non potrà più accedere
ad alcun contributo per la
ricostruzione, nemmeno in caso
di edifici completamente distrutti.
Una scadenza fissata da via aldo moro lo scorso autunno con l'obiettivo di dare un termine
allo stillicidio lentissimo di domande in arrivo dai territori del sisma ed arrivare ad avere un
quadro chiaro degli interventi che andranno finanziati e, dunque, di come i fondi dovranno
essere spesi.
La lentezza con cui i cittadini presentano le domande, però, come denunciato più volte
dai comitati, dagli imprenditori e confermato dai sindaci e dalle associazioni di categoria,
è dovuta alle difficoltà burocratiche incontrate dai tecnici nella compilazione delle stesse.
Gli effetti? secondo i dati riportati dai parlamentari grillini nella interrogazione depositata
ieri e indirizzata al presidente del consiglio, sono questi: a più di 600 giorni dal terribile
sisma "a Novi su 1.000 Case inagibili sono state avviate solo 300 pratiche e sono
pervenute solo 53 prenotazioni, a San Felice su 1.300 Abitazioni danneggiate sono
state accettate solo 200 pratiche, a Cavezzo su 800 solo 100 e a Finale Emilia dove le
abitazioni inagibili sono 1900 sono il 25% ha la pratica avviata per la ristrutturazione".
Per i grillini "è la Regione la principale responsabile dei ritardi, con il commissario
straordinario Errani che ha reso la ricostruzione una impresa ad ostacoli- sottolineano i
parlamentari Vittorio Ferraresi e Michele dell'Orco- e le centinaia di ordinanze che ha
sottoscritto hanno creato confusione e scoramento, nei terremotati e nei tecnici a cui
si sono rivolti per le pratiche".
Come è possibile "che non si accorgano che proseguire su questa strada, con perentorie
e continue scadenze, quando la situazione è bloccata, anche per causa loro, vuol dire
uccidere la ricostruzione e la ripartenza", chiedono i parlamentari, soprattutto "dopo il
documento firmato congiuntamente dai comitati e dai sindaci del cratere in cui appunto si
chiedeva la proroga della scadenza", e "lo snellimento della burocrazia per la ricostruzione".
Al governo il movimento chiede, anche su questo aspetto un intervento rivolto al
commissario straordinario al sisma, vasco errani, per il quale "forse è giunto il momento
di mettere mano alla giungla di ordinanze che ha scritto", insistono i parlamentari "per
una seria revisione, perchè diventino finalmente interpretabili senza incertezze".
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